L’infinito
(Recanati | 1819)
Idillio | L’Infinito L’infinito
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Del celeste confine l’ultimo orizzonte
De l’ultimo orizzonte
Dell’ultimo orizzonte
il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando
un infinito interminato
interminato
interminati
Spazio
Spazi
di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io
mi
nel pensier mi
fingo,
fingo;
ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir
fra tra
tra
queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando. E: e: e
mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva,
e`’l
e ’l
e il
suon di lei. Così
fra tra
tra
questa
Immensitàde Infinità
Immensità
s’annega il pensier mio:
E
’ l
il
naufragar m’è dolce in questo mare.