Le Edizioni

I manoscritti

Alla morte di Giacomo Leopardi nel 1837, i suoi autografi rimasero in possesso di Antonio Ranieri, amico napoletano del poeta, che le custodì e ne preservò l'integrità per oltre cinquant'anni. Ranieri ne dispose il passaggio per lascito testamentario alla Biblioteca Nazionale di Napoli, a cui le carte sarebbero pervenute, tuttavia, soltanto al termine di una lunga controversia giudiziaria.


Bologna, Nobili 1824

Canzoni del conte Giacomo Leopardi

L'edizione del 1824 (Bologna, Pei tipi del Nobili e comp.) contiene 10 componimenti.


Bologna, Stamperia delle Muse 1826

Versi del conte Giacomo Leopardi

L'edizione bolognese del 1826 è una raccolta che comprende traduzioni e poesie, di cui 6 già pubblicate a Milano con il titolo di Idilli.


Firenze, Piatti 1831

Canti del conte Giacomo Leopardi

L'edizione fiorentina del 1831 (Presso Guglielmo Piatti) è curata dallo stesso Giacomo Leopardi e raggruppa insieme per la prima volta le Canzoni e gli Idilli sotto il titolo di Canti.


Napoli, Starita 1835

Canti di Giacomo Leopardi

«Edizione corretta, accresciuta e sola approvata dall'autore» (Presso Saverio Starita) include alcune nuove composizioni.


Firenze, Le Monnier 1845

Canti di Giacomo Leopardi

«Edizione accresciuta, ordinata e corretta, secondo l'ultimo intendimento dell'autore» (Felice Le Monnier, 2 voll.) è la raccolta definitiva, curata da Antonio Ranieri in base agli appunti e alle correzioni fatte dallo stesso Leopardi. Comprende le Canzoni e gli Idilli. A questa raccolta faranno riferimento le edizioni critiche moderne.